è passato qualche giorno, il mal di gambe e la spossatezza dell'Ironman se ne stanno andando ma le emozioni dello scorso weekend sono ancora vive e faticheranno a dissolversi.
Domenica sera, a caldo, su Facebook, ho scritto: "...quando si è dà tutto, bisogna essere soddisfatti, al di là del tempo e del risultato finale..." e ho ottenuto un record di "mi piace" e di commenti. Ciò mi riempie ancora di più perché credo che ormai anche quelle persone che non mi conoscono personalmente abbiano capito che Martina Dogana non è solamente quella che fa gli Ironman, le gare dure e lunghe e che qualche volta le vince, ma è prima di tutto un'atleta che ha la fortuna di fare quello che le piace, ma che lo fa con fatica e passione e si emoziona ancora tanto, sia prima della partenza che durante e all'arrivo delle gare.
Per Klagenfurt avevo un obiettivo importante e tante aspettative, abbiamo lavorato bene per tanti mesi, con qualche contrattempo che è inevitabile quando si prepara una gara. Le ultime settimane sono state le più difficili, con qualche problemino di salute, per cui ho dovuto resettare tutto, cercare prima di tutto di guarire e di trovare la serenità necessaria per affrontare questo impegno. Non voglio ringraziare nessuno in questo spazio, l'ho già fatto personalmente con tutti quelli che mi sono stati vicini e lo sono sempre.
Il giorno della gara è arrivato come sempre in fretta anche se il tempo nell'ultima settimana sembrava non passare mai. Ero preoccupata da tante piccole cose: il tutto del pontone, la paura di nuotare da sola, i dubbi di farcela, il timore che in bici mi potesse capitare qualche problema meccanico e che di corsa non avessi abbastanza energie per correre tutta la maratona...per fortuna dopo lo sparo dello starter tutti i dubbi sono svaniti per lasciare spazio alla concentrazione.
Ho fatto un tuffo abbastanza goffo, ma sono riuscita a beccare i piedi giusti, un gruppetto che ha fatto il giusto ritmo: né troppo piano né troppo forte. Quando sono entrata nel canale mi sono quasi spaventata: mi avevano detto che ci sarebbe stato tanto tifo, ma non credevo una cosa del genere: mi è venuta la pelle d'oca!
All'uscita dell'acqua ho guardato l'orologio (una delle poche volte nel corso della gara) e mi sono gasata: 53' e rotti: avevo nuotato molto più forte del solito: bene!! anche qui tanta gente, bello vedere e riconoscere gli amici venuti apposta e costretti anche loro ad una levataccia per seguirmi.
Ho fatto un buon cambio e via in bici. Le gambe stavano bene, ho impostato un ritmo giusto, concentrata, ricordandomi di bere e mangiare.
Sapevo che avrei avuto un tifo speciale in cima al Rupertiberg, la salita più lunga e dura del percorso, ed è stato davvero importante.
Purtroppo verso la fine del primo giro ho cominciato ad avere problemi di stomaco: non riuscivo più a mangiare. L'esperienza mi ha insegnato a restare tranquilla e a prendere una coca-cola al primo ristoro e così ho fatto, riuscendo a superare quelle brutte sensazioni, ma purtroppo avevo perso il ritmo di prima. Non ho più pensato al tempo, all'obiettivo iniziale di questa gara, ma solamente a fare il mio meglio e a mantenere pensieri positivi perché la gara era ancora molto lunga, in un Ironman può succedere di tutto...
Verso la fine della bici ho sentito che le gambe stavano ancora benino quindi ero pronta per la maratona (se lo si può essere dopo 180km di bici!). Ho fatto un altro buon cambio e via verso i due giri. Anche qui mi avevano raccontato del tifo scatenato ed è stato ancora meglio di quello che pensavo. Il percorso era molto stretto e con tante curve, non ho corso la mia miglior maratona, ma sono soddisfatta perché ho cercato di spingere fino alla fine rimanendo lucida.
solo sul rettilineo ho ceduto alle emozioni, mi sono goduta la finish-line senza pensare che magari stavo perdendo tempo, non sono riuscita a trattenere le lacrime di gioia, di sfinimento non so neanch'io perché mi sono messa a piangere! ho pensato al percorso fatto per arrivare fino a qui e a tutte le persone che mi hanno aiutato e sostenuto
la dedica di questo traguardo è per tutte le persone che mi vogliono bene, che mi sostengono e mi supportano/sopportano e a tutte le persone che porto nel cuore. GRAZIE!
Etichette: IRONMAN AUSTRIA KLAGENFURT