Martina DOGANA blog

27 luglio 2015

Prima all'Aronam3n 2015!

Ieri ho vinto la quinta edizione dell'Aronam3n, gara su distanza 113, bissando il successo dello scorso anno.
A causa del forte vento il nuoto è stato accorciato, mentre il resto dei percorsi è rimasto invariato.
Per me era la prima gara dopo l'Ironman di Klagenfurt e non sapevo quali reazioni potessero avere i miei muscoli, dopo la settimana di vacanza e due settimane di allenamenti leggeri. Invece ho avuto sempre sensazioni ottime, sia fisiche che mentali,  e ho condotto la gara dall'inizio alla fine nonostante qualche problema sul percorso ciclistico. La prima parte di lungo lago, infatti, era molto pericolosa per la presenza di veicoli sulla strada (probabilmente lo slittamento della partenza di mezz'ora ha peggiorato la situazione) e inoltre molti concorrenti non hanno saputo rispettare la regola del no-draft andando così a sfalsare i reali valori in campo e ad alterare l'umore di quelli che invece provavano a pedalare nel rispetto della gara. Al primo ristoro, inoltre, un altro concorrente, cercando di prendere una borraccia, mi ha fatto cadere. Non mi sono fatta quasi nulla, ma per la botta sia il cambio che i freni si sono spostati e, di conseguenza, il cambio non ha più funzionato a dovere e ho dovuto aprire il freno posteriore perché altrimenti la ruota rimaneva bloccata (a fine gara mi sono accorta che anche la ruota anteriore era frenata!). Per fortuna conoscevo il percorso e non ho avuto problemi a guidare la bici, neanche nelle discese tecniche...tutta esperienza che si somma a quella accumulata in questi 20 anni!
Di corsa non ho avuto particolari problemi, i primi due giri ho provato a spingerli, gli altri due mi sono assestata su un ritmo più comodo per non massacrarmi.
Voglio ringraziare il pubblico molto numeroso, i miei tifosi, sponsor e il  mio team per il loro continuo supporto e, infine, Mirco e gli amici vari che mi hanno scattato queste splendide foto!
 






Etichette:

02 luglio 2015

Quinta all'Ironman Austria-Klagenfurt

è passato qualche giorno, il mal di gambe e la spossatezza dell'Ironman se ne stanno andando ma le emozioni dello scorso weekend sono ancora vive e faticheranno a dissolversi.
 
Domenica sera, a caldo, su Facebook, ho scritto: "...quando si è dà tutto, bisogna essere soddisfatti, al di là del tempo e del risultato finale..." e ho ottenuto un record di "mi piace" e di commenti. Ciò mi riempie ancora di più perché credo che ormai anche quelle persone che non mi conoscono personalmente abbiano capito che Martina Dogana non è solamente quella che fa gli Ironman, le gare dure e lunghe e che qualche volta le vince, ma è prima di tutto un'atleta che ha la fortuna di fare quello che le piace, ma che lo fa con fatica e passione e si emoziona ancora tanto, sia prima della partenza che durante e all'arrivo delle gare.
 
Per Klagenfurt avevo un obiettivo importante e tante aspettative, abbiamo lavorato bene per tanti mesi, con qualche contrattempo che è inevitabile quando si prepara una gara. Le ultime settimane sono state le più difficili, con qualche problemino di salute, per cui ho dovuto resettare tutto, cercare prima di tutto di guarire e di trovare la serenità necessaria per affrontare questo impegno. Non voglio ringraziare nessuno in questo spazio, l'ho già fatto personalmente con tutti quelli che mi sono stati vicini e lo sono sempre.
 
Il giorno della gara è arrivato come sempre in fretta anche se il tempo nell'ultima settimana sembrava non passare mai. Ero preoccupata da tante piccole cose: il tutto del pontone, la paura di nuotare da sola, i dubbi di farcela, il timore che in bici mi potesse capitare qualche problema meccanico e che di corsa non avessi abbastanza energie per correre tutta la maratona...per fortuna dopo lo sparo dello starter tutti i dubbi sono svaniti per lasciare spazio alla concentrazione.
Ho fatto un tuffo abbastanza goffo, ma sono riuscita a beccare i piedi giusti, un gruppetto che ha fatto il giusto ritmo: né troppo piano né troppo forte. Quando sono entrata nel canale mi sono quasi spaventata: mi avevano detto che ci sarebbe stato tanto tifo, ma non credevo una cosa del genere: mi è venuta la pelle d'oca!
All'uscita dell'acqua ho guardato l'orologio (una delle poche volte nel corso della gara) e mi sono gasata: 53' e rotti: avevo nuotato molto più forte del solito: bene!! anche qui tanta gente, bello vedere e riconoscere gli amici venuti apposta e costretti anche loro ad una levataccia per seguirmi. 
Ho fatto un buon cambio e via in bici. Le gambe stavano bene, ho impostato un ritmo giusto, concentrata, ricordandomi di bere e mangiare.
Sapevo che avrei avuto un tifo speciale in cima al Rupertiberg, la salita più lunga e dura del percorso, ed è stato davvero importante.
Purtroppo verso la fine del primo giro ho cominciato ad avere problemi di stomaco: non riuscivo più a mangiare. L'esperienza mi ha insegnato a restare tranquilla e a prendere una coca-cola al primo ristoro e così ho fatto, riuscendo a superare quelle brutte sensazioni, ma purtroppo avevo perso il ritmo di prima. Non ho più pensato al tempo, all'obiettivo iniziale di questa gara, ma solamente a fare il mio meglio e a mantenere pensieri positivi perché la gara era ancora molto lunga, in un Ironman può succedere di tutto...

Verso la fine della bici ho sentito che le gambe stavano ancora benino quindi ero pronta per la maratona (se lo si può essere dopo 180km di bici!). Ho fatto un altro buon cambio e via verso i due giri. Anche qui mi avevano raccontato del tifo scatenato ed è stato ancora meglio di quello che pensavo. Il percorso era molto stretto e con tante curve, non ho corso la mia miglior maratona, ma sono soddisfatta perché ho cercato di spingere fino alla fine rimanendo lucida.
solo sul rettilineo ho ceduto alle emozioni, mi sono goduta la finish-line senza pensare che magari stavo perdendo tempo, non sono riuscita a trattenere le lacrime di gioia, di sfinimento non so neanch'io perché mi sono messa a piangere! ho pensato al percorso fatto per arrivare fino a qui e a tutte le persone che mi hanno aiutato e sostenuto
la dedica di questo traguardo è per tutte le persone che mi vogliono bene, che mi sostengono e mi supportano/sopportano e a tutte le persone che porto nel cuore. GRAZIE!
 
 

Etichette: