Martina DOGANA blog

23 giugno 2014

Sono Campionessa Italiana di Triathlon Medio 2014!

Ieri ho disputato l'ennesimo campionato italiano della mia carriera e sono riuscita a rivincere il titolo, dopo cinque anni di astinenza! 
Come nelle ultime due stagioni la distanza era quella del Medio e la sede Barberino diMugello alle porte di Firenze.
Devo dire che è stata una gara a cui tenevo molto e ho lavorato tanto per  migliorare dove ultimamente avevo dei problemi, in bici soprattutto! In questi ultimi mesi ho gareggiato tanto perchè facevo fatica a trovare le forze per allenarmi, mentre avendo degli obiettivi mi è risultato tutto più semplice, anche se ad ogni gara le energie da impiegare sono state davvero tante! Penso che questa gara sia il frutto di tanta esperienza e della mia testa dura, anche se ovviamente senza le persone che mi circondano ogni giorno e senza l'appoggio dei miei sponsor e del Forhans Team che da quest'anno mi ha dato tanta fiducia, tutto questo sarebbe molto più difficile. Una fetta di questo titolo va anche a coloro che mi hanno spinto a tirare fuori le unghie e a metterci ancora più grinta, ora so che non devo dimostrare niente a nessuno, anche se avrò sicuramente ancora stimoli perchè la voglia di gareggiare e far bene non mi è mai mancata.
Venendo alla gara di ieri credo di aver avuto una giornata praticamente perfetta, d'altra parte quando ad inizio anno è uscito il calendario e ho visto che il campionato italiano sarebbe stato il 22 giugno mi sono illuminata ripensando che per me questa data dal punto di vista sportivo è unica: nel 2008 infatti vinsi a Nizza, non poteva essere un caso!!
Ieri ho nuotato bene, grazie anche al fatto che la muta era facoltativa e ho potuto usarla. Sono uscita a meno di 2' da Margie Santimaria che normalmente è molto più veloce di me, poi in bici ho provato ad impostare un ritmo elevato, tenendo come riferimento la mia compagna di squadra Erika Csomor. Ero consapevole che stavo forzando, ma abbiamo chiuso il gap dalle mie dirette rivali al titolo italiano Santimaria e Gaiardelli circa a metà del secondo dei quattro giri, mentre davanti si scatenava la Zelinka che era imprendibile. A quel punto ho potuto controllare ritenendo più sensato conservare qualche energia per la corsa, la mia frazione preferita. Ho continuato ad idratarmi e a mangiare perchè sapevo che l'ultima frazione sarebbe stata caldissima e non dovevo arrivarci vuota. Una volta in T2 sono stata la più veloce, forte del fatto che avevo già indossato i calzini. Di nuovo ho volutamente forzato il ritmo nel primo dei quatto giri in cui era suddivisa la mezza maratona e credo che sia stata la tattica giusta perchè ho creato subitoun buon gap. Ho cercato poi di correre regolare, senza strappare, ma soprattutto non ho mai pensato al caldo anzi ringraziavo il cielo che ci fosse un po'di vento a rinfrescarci...il cervello in queste situazioni aiuta!
La mezza maratona è stata dura, ma che gioia immensa tagliare quel traguardo con le bandierine tricolori ad aspettarmi e, a distanza di poche ore, ascoltare l'Inno e salire sul podio due volte, viato che con le mie compagne abbiamo conquistato l'argento a squadre...queste sono gioie impagabili che lo sport mi regala e che voglio continuare a condividere con tutte le persone che mi vogliono bene: GRAZIE!

03 giugno 2014

Seconda al 70.3 Italy!

Sono reduce da un ennesimo weekend pieno di emozioni!
Domenica, infatti, ho partecipato alla quarta edizione dell'Ironman 70.3 Italy a Pescara, gara che amo particolarmente avendo vinto la prova inaugurale nel 2011.
Arrivavo da tre settimane molto intense dopo il Challenge Rimini e sapevo di aver lavorato molto bene perché in allenamento avevo buone sensazioni, nonostante un raffreddamento rimediato negli ultimi giorni con il tipico clima ballerino di fine primavera.
La start list era molto internazionale, ma sapevo che il podi era alla mia portata e forse anche per questo ero abbastanza agitata durante i giorni precedenti. Inoltre le previsioni del tempo non erano molto rassicuranti in quanto davano forte vento e molta corrente in mare. L'organizzazione e la giuria durante il briefing si sono premuniti di dirci che la decisione finale riguardo alla frazione natatoria sarebbe stata presa solamente due ore prima della partenza, secondo le indicazioni della Capitaneria di Porto e per garantire a tutti i 2000 concorrenti la piena sicurezza.
Cosi domenica mattina ci siamo alzati tutti con il dubbio su come si sarebbe svolta la gara visto che il sole splendeva alto in cielo, ma le onde increspavano il mare.
Alle 9:45, poco prima di aprire la zona cambio, ci è stato comunicato che il nuoto si sarebbe svolto ma con un percorso modificato e accorciato, interamente all'interno degli scogli frangiflutti. Io sinceramente ho tirato un sospiro di sollievo perché ho tanta paura del mare mosso e della forza della corrente. Nonostante ciò alle 12:00, al momento dello start, mi chiedevo ancora se sarei stata capace di lottare con la forza dell'acqua. Il lancio dalla spiaggia, il primo tuffo sotto la prima onda e le prime bracciate sono state disastrose, avevo quasi voglia di tornare indietro, poi un moto d'orgoglio mi ha fatto passare questo brutto pensiero. Fortunatamente ho trovato la scia di un altro concorrente con il quale ho nuotato per tutto il chilometro del percorso, faticano soprattutto nella parte finale controcorrente. Una volta toccata la spiaggia sono arrivate le buone notizie: ero quinta ma avevo un ritardo di solo 3' dalla prima, la fuoriclasse danese Camilla Pedersen, e di 1' dalla terza.
Ero più che mai decisa a fare finalmente una buona frazione sui pedali e ho provato a spingere fin da subito, forte del fatto che il vento era favorevole nella prima parte del tracciato. Mi ricordavo il percorso dall'anno scorso e soprattutto tutta la fatica che avevo fatto. stavolta invece le gambe giravano e le sensazioni erano buone. Non avevo riferimenti, ma verso il 60°km ho superato una ragazza e mi sono portata in terza posizione. Sapevo che gli ultimi 15 km sarebbero stati tutti con il vento in faccia ed ero pronta a soffrire e a vedere la velocità calare. Sono rimasta concentrata e tutto sommato ho tenuto una buona media fino in zona cambio.
Partita per l'ultima frazione mi hanno subito comunicato che il distacco da Camilla, come immaginavo, era incolmabile, ma che a 1'40 avevo Emma Bilham e probabilmente sarei riuscita a prenderla. Ho cercato di impostare subito un buon ritmo, cercando di respirare nonostante le difficoltà del raffreddore e verso metà della frazione sono riuscita a prendere e superare Emma. Non ho mollato perché la gara era ancora lunga e le gambe tutto sommato giravano.
Solo nelle ultime centinaia di metri ho calato unpo'il ritmo per lasciarmi andare ai festeggiamenti e battere il cinque alle tante persone a bordo strada.
Ancora una volta ho provato una grande emozione a tagliare un traguardo importante, ma soprattutto a salire di nuovo sul podio di una gara WTC.
Devo sicuramente ringraziare tutti i miei sponsor, la mia squadra e tutti i miei tifosi che mi mettono nelle condizioni ottimali per gareggiare al meglio!
   


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